Hai difficoltà a dimagrire, ma non riesci a capire perché considerato che stai seguendo alla lettera la dieta che ti è stata prescritta e non stai saltando nemmeno un allenamento? C’è un aspetto che, forse, non hai considerato, ma a cui dovresti cominciare a fare attenzione: a che ora mangi. Rispettare gli orari dei pasti, hanno confermato le ricerche infatti, è tanto importante quanto mangiare in maniera sana ed equilibrata: proviamo a capire meglio per quali ragioni.
La prima regola è non saltare nessuno dei cinque pasti
A chiunque affronti un percorso nutrizionale viene insegnata l’importanza di mangiare cinque volte al giorno, aggiungendo ai tre pasti principali due spuntini durante la giornata, e di non saltare i pasti, ricorrendo eventualmente a delle barrette sostitutive pasto quando troppi impegni e poco tempo a disposizione rendono impossibile sedersi a tavola. Solo in questo modo, viene ribadito, ci si assicura che l’organismo abbia energia a sufficienza per tutta la giornata e, aspetto più importante per evitare di ingrassare, non si rischia di arrivare al pasto successivo affamati o – peggio – per andare continuamente alla ricerca di spuntini e spezzafame. I cinque pasti al giorno sono considerati anche un ottimo rimedio per evitare di rallentare il metabolismo.
Perché impostare una precisa routine dei pasti
Più raro è, invece, che chi è a dieta o sta seguendo un determinato percorso di nutrizione riceva consigli sugli orari migliori per consumare i pasti durante la giornata o su come impostare una precisa routine dei pasti, per quanto sarebbe altrettanto importante.
Le ricerche hanno dimostrato, infatti, che in certi momenti della giornata l’organismo umano è meglio predisposto ad assimilare alcuni nutrienti piuttosto che altri. Per fare l’esempio più semplice se assunti durante il primo pasto dopo il risveglio, la colazione, zuccheri e carboidrati sono meglio tollerati dal corpo che ha bisogno di energie per riprendere le varie attività interrotte durante la notte.
Mangiare a orari fissi migliora la digestione
Chi ha passato una notte insonne per aver esagerato a cena o ha avuto difficoltà a riprendere a lavorare dopo una pausa pranzo un po’ troppo tradiva ha sperimentato empiricamente l’importanza di rispettare gli orari dei pasti per non affaticare l’apparato digerente e scongiurare tutti i sintomi fastidiosi che ne conseguono, quelli di una cattiva o mancata digestione.
Studi recenti hanno dimostrato come già a partire da due ore prima dell’orario in cui si è soliti consumare i pasti l’organismo comincia a prepararsi stimolando la produzione di appositi ormoni ed enzimi (in un processo detto in gergo di food anticipatory activity). Anticipare, ritardare o saltare il pasto in questione vanifica questa attività e può avere effetti negativi sull’organismo.
A lungo termine una dieta sregolata per quanto riguarda gli orari dei pasti è risultata correlata, in particolare, a maggiori probabilità di risultare obesi o sovrappeso e di sviluppare diabete e insulino-resistenza.
Quanto appena detto ribadisce l’importanza di rispettare gli orari dei pasti: i migliori sono tra le 8 e le 9 per la colazione, tra le 13 e le 14 per il pranzo ed entro le 21 per la cena. Se si fanno i due spuntini, vanno intervallati tra questi orari lasciando passare almeno due ore o due ore e mezza dal pasto principale.