Housing sociale contro la crisi abitativa: ecco a chi si rivolge e come funziona

Negli ultimi anni abbiamo assistito al susseguirsi di rivoluzioni sociali particolarmente profonde. Il processo di innovazione che ha interessato ogni angolo del globo ha reso ancor più difficile per le persone trovare un posto nel mondo.

Nonostante le distanze si siano azzerate con l’avvento della tecnologia, infatti, è anche vero che la digitalizzazione e la frenesia delle routine moderne ha reso moltissimi aspetti della vita ancor più complessi.

In un paradigma in cui le abitudini sociali sono cambiate così profondamente, anche il costo della vita e le necessità delle persone sono cambiate.

Tutto questo si riflette su un mercato immobiliare in continuo fermento, che in alcune zone, specie metropolitane, rende sempre più difficile l’accesso a chi è più in difficoltà. Fortunatamente, al contempo, anche il mondo dell’edilizia ne esce profondamente modificato, grazie al prezioso esempio del social housing. L’edilizia sociale è una branca dell’edilizia che rappresenta il compromesso perfetto tra edilizia popolare e libero mercato immobiliare.

Nel social housing le abitazioni vengono messe a disposizione delle persone a fronte di canoni di locazione molto più accessibili, assicurando il diritto ad abitare e, soprattutto, ambienti vivibili e di qualità anche alle persone in condizioni di disagio economico.

L’obiettivo del social housing, infatti, è proprio quello di offrire degli alloggi che siano di buona qualità, pur prevedendo spese molto più contenute rispetto allo standard, e creare comunità inclusive, incrementando così l’integrazione e migliorando contesti urbani a rischio, specie nelle periferie delle grandi città. Nelle prossime righe andremo a scoprire cosa c’è da sapere sul social housing, come funziona e a chi si rivolge.

Come funziona e quali sono i vantaggi del social housing

Innanzitutto, parlare di edilizia sociale significa fare riferimento a soluzioni abitative in affitto con contratto a canone generalmente fisso.

Ovviamente, per accedere al social housing è necessario averne i requisiti. Questo vuol dire che le persone che possono avere diritto ad un contratto di locazione in edilizia sociale possono sottoscrivere dei regolari contratti di locazione da quattro anni o più di durata.

Per questo motivo, il social housing si differenzia dall’edilizia popolare e rappresenta una soluzione ideale sia nei periodi di crisi che in tutti quei contesti in cui il mercato immobiliare libero si rivela particolarmente proibitivo.

È per questo motivo che, in questi anni, si è assistito allo svilupparsi di diversi progetti di housing sociale a Milano, così come nelle altre grandi metropoli del nostro Paese e non solo, tenendo conto di quanto siano diventati inaccessibili i prezzi di vendita e gli affitti per le case in moltissime aree d’Italia. Il social housing combatte la crisi abitativa pur presentandosi come una soluzione dignitosa e ricca di vantaggi per le comunità.

Basti pensare che grazie all’edilizia sociale intere zone periferiche in stato di degrado sono state riabilitate. Anche la sostenibilità è un elemento importante, grazie alla ristrutturazione in chiave green degli immobili destinati a questi scopi e all’utilizzo di diversi servizi condivisi, che contribuiscono a limitare i consumi.

Qual è il target dell’housing sociale?

Il social housing, lo abbiamo evinto dai paragrafi precedenti, si dedica alla risoluzione di problematiche fattive radicate in contesti sociali particolarmente ampi e variegati.

È per questo motivo che l’edilizia sociale si rivolge a famiglie o a coppie in condizioni economiche di disagio, non in grado di permettersi un alloggio ai prezzi del mercato libero immobiliare, ma neanche in possesso dei requisiti utili ad accedere all’edilizia popolare.

Il social housing rappresenta la soluzione per famiglie di lavoratori non assunti a tempo indeterminato, studenti fuorisede ed immigrati, presentandosi come un’opportunità per migliorare la qualità della vita nelle zone periferiche delle grandi città.